EF Education-EasyPost, Jonathan Vaughters contro la classifica a punti UCI: “L’intero sistema è assurdo”

Il boss della EF Education-EasyPost Jonathan Vaughters è molto critico nei confronti del ranking UCI. Lo statunitense classe 1973 in una recente intervista rilasciata a Cycling News ha definito senza mezzi termini il sistema di promozione e retrocessione del WorldTour “assurdo” ma anche “frustrante e noioso“. L’ex professionista ora general manager alla EF, ha detto che lui anche nella prossima stagione, decisiva per le classifiche UCI del triennio 2023-2025, preferisce vedere i suoi corridori gareggiare rischiando il tutto per tutto, senza compromessi dettati dalla necessità di conquistare punti.

“Parlando di punti UCI, non voglio mai vedere questa squadra con un ragazzo che arriva quarto, uno undicesimo e un altro diciannovesimo solo per ottenere un mucchio di punti. Per me è una sorta di modo cinico di correre – ha commentato Vaughters – Quello che voglio vedere è che l’intera squadra sia dietro a qualcuno, o che ci sia un piano per far vincere la gara a qualcuno. Anche se le probabilità sono totalmente contrarie, e anche se l’intera squadra esplode e riceviamo zero punti UCI perché ci siamo fatti saltare in aria e il nostro miglior corridore si è piazzato all’84° posto, va bene così. Almeno siamo partiti con un piano per vincere e abbiamo cercato di realizzarlo. Non ha funzionato per qualsiasi motivo, ma abbiamo fatto tutto il possibile”.

Il budget del team statunitense è sensibilmente inferiore rispetto a quello dei grandi team come UAE Team Emirates e Visma | Lease a Bike. “Il modo in cui stiamo costruendo questa squadra e gli obiettivi che abbiamo saranno diversi da quelli di una squadra come la UAE. Ma a partire dalle metriche che volevamo raggiungere, per esempio, vincere la maglia a pois al Tour de France – ha detto Vaughters – È stato un nostro sogno a lungo termine, ma credo che simboleggi il modo in cui ci concentriamo sulle cose da fare per la nostra squadra. Abbiamo un velocista? No. Abbiamo qualcuno che sia veramente in grado di competere per vincere il Tour de France in classifica generale? No. Non avevamo nemmeno quello. Quindi si va in gara e si dice: ‘Cosa possiamo ottenere?’ Quello che cerco di evitare con questa squadra è di dire: ‘Ok, andremo in gara e otterremo il sesto posto in classifica generale’. Il sesto posto in classifica generale per la maggior parte degli sponsor, dei finanziatori e dei tifosi non ha alcun significato”.

 

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